Storie di progetto

Lotta al dissesto idrogeologico: l’intervento sul fiume Potenza

Il progetto in breve

Lotta al dissesto idrogeologico: l’intervento sul fiume Potenza (Macerata)

La storia del progetto

Le violente inondazioni che hanno colpito la provincia di Macerata nel giugno 2023, costringendo anche molte persone a evacuare le proprie abitazioni, hanno messo in evidenza l’urgenza di intervenire per mettere in sicurezza i corsi d’acqua che attraversano il territorio marchigiano.

Lavori di sistemazione degli argini del fiume Potenza (Ph. Picchionews)

Uno, in particolare, ha sempre alimentato situazioni di rischio: si tratta del fiume Potenza, che nasce alle pendici del monte Vermenone e si snoda per circa 90 chilometri fino al litorale di Porto Recanati. La riduzione progressiva dell’alveo, il deflusso idrico ostacolato da alberature ad alto fusto, l’interruzione di alcuni tratti di argine, la scarsa manutenzione sul deflusso regolare delle acque, hanno rappresentato negli anni una grave minaccia, aggravata negli ultimi tempi dall’incremento dei fenomeni meteorologici estremi causati dal mutamento climatico. A questo si aggiunge anche un errore compiuto nel XV secolo dai monaci Benedettini, artefici dello spostamento dell’alveo naturale del fiume a 8 chilometri dalla foce, che ha comportato nel tempo la forte erosione di tali argini con il conseguente aumento di rischio di inondazioni nel tratto conclusivo della valle del Potenza.

Tutto ciò evidenzia l’importanza delle opere messe in atto per ridurre il rischio di dissesto idrogeologico nel maceratese, avviate nel 2020 e sostanzialmente concluse. Si tratta, in particolare, dell’intervento di riduzione del rischio idraulico del fiume Potenza, finanziato nell'ambito del Programma Operativo Regionale Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (POR FESR) 2014-2020 della Regione Marche, nell’ambito dell’Asse “Promuovere l’adattamento al cambiamento climatico prevenzione e gestione dei rischi connessi al clima, quali erosione, incendi, inondazioni, tempeste e siccità”.

L’intervento è stato suddiviso in due progetti. Il primo, riguardante la sistemazione degli argini del fiume nel tratto che va dalla foce a Molino Gatti, nel territorio dei Comuni di Potenza Picena e Recanati, è stato finanziato con un importo di 700 mila euro, interamente liquidato, al netto di minime economie, a fine 2023. Il secondo, che ha ricevuto il più consistente importo di 2 milioni di euro (di cui oltre 1,5 milioni già liquidati a fronte di lavori conclusi), riguarda il tratto da ponte Sant’Antonio alla sorgente, e il suo completamento è previsto entro il 2024.

L’intervento complessivo mira alla sistemazione e riqualificazione delle aree che costeggiano il fiume Potenza per circa 50 chilometri, ovvero più della metà dell’intero corso dalla sorgente alla foce, con l’obiettivo finale di offrire alle comunità locali una protezione a lungo termine contro i sempre più frequenti eventi meteorologici estremi capaci di causare ingenti danni al territorio.

Pulizia di tronchi e rami portati a valle dalla piena del fiume (Ph. ANSA)
 

Più in particolare, i lavori hanno riguardato il taglio selettivo della vegetazione per migliorare il flusso dell'acqua e ridurre il rischio di ostruzioni che potrebbero causare esondazioni, il consolidamento delle sponde del fiume per prevenire erosioni e crolli, il miglioramento della capacità di deflusso dell'acqua nel fiume in caso di piene, la ristrutturazione di ponti esistenti e la costruzione di nuovi ponti più larghi e resistenti, come nel caso dei ponti nelle località di Castello e del cimitero di Fiuminata, e infine il riutilizzo del materiale vegetale rimosso per la costruzione di palizzate e altri dispositivi di protezione, in un'ottica di ingegneria circolare.

Prima dell'inizio dei lavori sono stati condotti diversi studi e analisi, tra cui rilievi topografici, indagini geognostiche e geotecniche, analisi chimiche e fisiche, nonché studi botanici e faunistici, al fine di preservare la biodiversità e la qualità dell’ecosistema fluviale.

Per la messa in opera degli interventi è stato inoltre necessario interloquire con i privati. Come evidenziato da funzionari tecnici del Settore Genio Civile Marche Sud, in un’intervista effettuata dagli studenti del team ASOC EcoSystem di Macerata, che hanno monitorato il progetto nel 2022, “l’interazione con i proprietari si è svolta attraverso un accordo bonario, contemplando la sovranità dell’argine riconosciuta dal codice civile, e quindi il ripristino di quella continuità che era venuta a mancare con la realizzazione di alcune opere antropiche. In più, la società Autostrade si è fatta carico dei lavori di ripristino della continuità arginale in alcuni tratti, in quanto era in corso di esecuzione una terza corsia autostradale”.

Secondo i calcoli progettuali, la ricostruzione del modello idraulico del fiume Potenza, reso possibile dalle risorse della coesione e dalla sinergia tra istituzioni, enti e cittadini, triplicherà la capacità di piena del fiume nelle zone a maggior rischio di esondazione, riducendo significativamente il rischio di alluvioni e proteggendo così le aree abitate e le infrastrutture, nell’ottica di una gestione sostenibile e responsabile delle preziose risorse idriche del territorio.