Data Card - Cambiamenti climatici

04/03/2020

Quindici anni fa, il 16 febbraio 2005, è entrato in vigore il Protocollo di Kyoto, il primo trattato internazionale in materia ambientale che affrontava il tema del riscaldamento globale e del contenimento delle emissioni di gas climalteranti.

L’Unione europea con il primo pacchetto di misure per il clima e l’energia del 2008 si è data alcuni obiettivi, tra cui quello di una riduzione delle emissioni del 20 per cento entro il 2020 rispetto ai valori del 1990. L'obiettivo è già stato raggiunto, in anticipo, aprendo a nuovi scenari nell’ambito dell’Accordo di Parigi, come evidenziano i dati pubblicati dall'European Environment Agency (EEA): il nuovo target è una riduzione del 40 per cento delle emissioni (rispetto al 1990) entro il 2030. Nell’ambito delle politiche di coesione sostenute da fondi comunitari le misure per l’adattamento e la mitigazione degli effetti del cambiamento climatico rappresentano una delle priorità nel periodo di programmazione 2014-2020.

Gli interventi finanziati sono trasversali a più Obiettivi tematici (OT), e in particolare al 4 (Economia a basse emissioni di carbonio), al 5 (Clima e rischi ambientali) e al 7 (Reti infrastrutturali e mobilità). Un’analisi pubblicata sulla Open data platform della Commissione europea (Data story on climate action supported with EU investments) evidenzia come le risorse comunitarie destinate ad affrontare il tema dei cambiamenti climatici in tutti i Paesi allocate sul Fondo europeo per lo sviluppo regionale (FESR) siano pari a 55 miliardi di euro. La metodologia per determinare il sostegno agli obiettivi in materia di cambiamenti climatici per ciascuno dei Fondi SIE è riportata nel Regolamento di esecuzione 215/2014 della Commissione europea in cui è indicato, per ciascun campo di intervento, il relativo coefficiente.

In Italia, l’ultima “Relazione sullo stato dei lavori dell'Accordo di Partenariato al 31 dicembre 2018", misura il sostegno utilizzato per gli obiettivi relativi al cambiamento climatico: è pari a 5,915 miliardi di euro, il 59,2% di quanto previsto nell’Accordo di Partenariato (AP), cioè 9,987 miliardi di euro. “La quantificazione è stata effettuata considerando il costo pubblico totale ammissibile di ciascun progetto selezionato e applicando la metodologia descritta nel Reg. UE n. 215/2014” spiega la Relazione, che dettaglia poi le risorse in capo ai singoli fondi strutturali. Al 31 dicembre 2018, a titolo di risorse FESR (esclusa la cooperazione territoriale) e FSE (Fondo sociale europeo), il sostegno ammonta a 3,992 miliardi di euro, l’81% di quanto previsto nell’Accordo di Partenariato (4,929 miliardi). Il contributo più rilevante è riconducibile all’OT4 (49%) e all’OT5 (22%) seguiti dall’OT7 (18%); concorrono in misura più ridotta, ma comunque significativa, alcuni progetti selezionati nell’ambito degli OT1 (Ricerca e innovazione), 3 (Competitività del sistema produttivo) e 6 (Valorizzazione ambiente e cultura).

Per il FEASR (Fondo europeo agricolo per lo sviluppo regionale) il sostegno utilizzato è pari a 1,890 miliardi di euro in termini di spesa, il 38% di quanto previsto nell’AP (4,964 miliardi di euro). L’84% della spesa per gli obiettivi agro-climatico -ambientali è relativa alle misure della priorità 4 dei Piani di Sviluppo Rurale che prevedono, principalmente, pagamenti per gli agricoltori che si impegnano al rispetto di pratiche produttive rispettose dell’ambiente. Con riferimento alle misure del FEAMP (il Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca), il contributo è pari a 32,5 milioni di euro, il 35% dei 94 milioni previsti nell’AP. A partire dai progetti monitorati dal portale OpenCoesione (dati riferiti al 31 ottobre 2019), e concentrando l’attenzione sugli interventi finanziati con le risorse del FESR 2014-2020, inclusi risorse e programmi della CTE (Cooperazione Territoriale Europea), sono stati  selezionati oltre 3.700 progetti interamente votati al cambiamento climatico: sono quelli con un campo di intervento associato ad un coefficiente del 100%, secondo quanto stabilito dal Regolamento di esecuzione 215/2014 della Commissione europea. Questo coefficiente individua interventi legati al settore dell'energia (produzione, distribuzione) e del risparmio energetico/efficienza energetica. 

Il valore complessivo dei progetti è pari a 2,96 miliardi di euro. Il 64 per cento delle risorse sono concentrate nelle regioni dell'Italia meridionale ed insulare (Abruzzo, Molise, Puglia, Basilicata, Campania, Calabria, Sicilia e Sardegna). Alla Calabria, in particolare, i progetti monitorati che contribuiscono per il 100% ai cambiamenti climatici sono 283, e sommano 356,9 milioni di euro. In Sicilia è maggiore la taglia media dei progetti, con 2,11 milioni di euro (per un totale di 115 progetti e 242,8 milioni di euro). Tra le azioni monitorate da OpenCoesione, il valore più consistente è quello appostato per il Fondo rotativo contratti di sviluppo, destinato ad imprese localizzate nelle regioni del Sud e delle due isole maggiori. La dotazione complessiva è di 218,6 milioni di euro di cui un parte è destinata a misure di efficienza energetica. Al 31 ottobre 2019 risultano effettuati pagamenti per circa 40 milioni di euro; risorse di cui hanno beneficiato ad oggi 15 imprese,  per un importo medio di 2,66 milioni di euro.    

Tra i progetti, invece, i due più importanti riguardano la realizzazione di interventi sulla linea di trasmissione elettrica da parte di Terna spa, il gestore della rete di trasmissione elettrica italiana in alta tensione. In particolare, si tratta di una nuova stazione elettrica 380/150 kV a Vizzini, nel catanese, e della realizzazione della Direttrice trasversale lucana, un elettrodotto a 150 kV, che ha l'obiettivo di incrementare lo sfruttamento di generazione distribuita da fonti rinnovabili, in particolare quella eolica. Ciascun intervento vale circa 30 milioni di euro. Nel caso della Stazione elettrica di Vizzini al 31 ottobre 2019 risultava effettuato il 39 per cento dei pagamenti. Per la Direttrice Trasversale Lucana invece non ci sono stati ancora pagamenti.

Di seguito si riporta una selezione di cinque interventi, relativamente piccoli ma esemplificativi dei numerosi ambiti d’intervento delle politiche di coesione, che -in modo diverso- affrontano il tema del cambiamento climatico.

PROGETTI

Vince l’energia! - Risanamento energetico e misure accompagnanti nella scuola elementare di Verdignes (FESR 2014-2020).
Nell’ambito del Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR), il comune di Chiusa (BZ) ha realizzato due progetti per la riqualificazione energetica degli edifici pubblici. Si tratta della riqualificazione energetica della scuola elementare e della sala dei vigili del fuoco di Verdignes. Il consumo annuale di energia primaria nella scuola primaria potrebbe essere ridotto del 70%, nella sala dei vigili del fuoco anche del 73%. La riduzione annuale stimata delle emissioni di gas serra è di poco meno del 70% nelle scuole elementari e del 64,5% nella caserma dei vigili del fuoco di Verdignes. Il costo pubblico -per la scuola elementare- è pari a 1,678 milioni di euro. Per approfondire

PLANNER – Piattaforma per la gestione di rischi naturali in ambienti urbanizzati (FESR 2014-2020).
Il progetto prevede la prototipazione di una piattaforma basata su tecnologia web-GIS che, partendo da database strutturati (caratteristiche ambientali dell’area, caratteristiche del patrimonio costruito, caratteristiche del contesto socio-economico), agisca a supporto della decisione per mappare il livello di vulnerabilità rispetto ai rischi naturali. Uno strumento a supporto di pianificatori urbani e pubbliche amministrazioni. Il costo pubblico è pari a 671,2 mila euro. Per approfondire

Modello di valutazione della varietà e delle superfici vitata considerando gli impatti e le opportunità date dal cambiamento climatico nelle Alpi (FESR 2014-2020).
Si tratta di un progetto in corso nell’ambito del programma INTERREG Italia-Austriache analizza la vocazione delle particelle fondiarie in Alto Adige ed in Carinzia, a partire da quanto osservato in merito alle variabili climatiche negli ultimi venti anni. L’obiettivo è una pianificazione sostenibile della viticoltura, a partire da uno studio su 40 appezzamenti, e la cooperazione tra 4 istituti di ricerca. Il costo pubblico è pari a 718,5 mila euro.

Supporto alle attività di ricerca della Fondazione Centro Euro-Mediterraneo sui Cambiamenti Climatici (CMCC), progetto SAGAcE (FESR 2014-2020).
Il CMCC opera per realizzare studi e modelli del nostro sistema climatico e delle sue interazioni con la società per garantire risultati affidabili, tempestivi e rigorosi al fine di stimolare una crescita sostenibile, proteggere l’ambiente e sviluppare, nel contesto dei cambiamenti climatici, politiche di adattamento e mitigazione fondate su conoscenze scientifiche. Attraverso il progetto SAGAcE mira a contribuire alla riduzione dei rischi per la salute dell’uomo e dell’ambiente derivanti dalla presenza di inquinanti nel suolo, nell’aria e nell’acqua. Il progetto è monitorato dagli studenti del Liceo classico musicale Palmieri di Lecce nell’ambito di A Scuola di OpenCoesione 2019-2020. Il costo pubblico è pari a 277,2 mila euro. Per approfondire

Soluzioni innovative per l’efficienza energetica in edilizia – EFFEDIL (FESR 2007-2013).
Questo progetto ha visto impegnato DITNE, un consorzio pubblico-privato, e ha portato allo sviluppo di soluzioni innovative e sostenibili per il miglioramento dell’efficienza energetica nell’edilizia dei Paesi a clima temperato e caldo. Il Progetto si è articolato su due linee di ricerca complementari e interagenti, l’una finalizzata allo sviluppo di materiali e sistemi energeticamente efficienti per l’involucro opaco dell’edificio (ad esempio lo sviluppo di laterizi innovativi utilizzando materiali innovativi quali i PCM (Phase Changing Materials), l’altra relativa a sistemi per la gestione e ottimizzazione del bilancio energetico dell’edificio stesso con lo sviluppo di un innovativo sistema ICT per l’ottimizzazione attiva dei consumi energetici negli edifici in presenza di FER (Fonti Energetiche Rinnovabili). Il costo pubblico è pari a 3,7 milioni di euro. Per approfondire