L’Arboretum diffuso nato per valorizzare il confine tra Italia e Svizzera
Gli studenti e le studentesse del Liceo Gallio di Como, che hanno partecipato ad ASOC come Team ROAD, hanno scelto di diventare cassa di risonanza di un progetto che prevede la realizzazione di due arboreti e un museo al confine tra Italia e Svizzera, con l’idea di creare un vero e proprio polo culturale transfrontaliero. Lo hanno fatto attraverso il percorso didattico e soprattutto con i canali di comunicazione che hanno attivato per l’edizione 2021-2022 di A Scuola di OpenCoesione. Raccontare un progetto che si estende tra due Paesi, l’Italia e la Svizzera, di così grandi dimensioni e che coinvolge diversi partner, non è stato semplice, ma la classe, nel percorso di monitoraggio civico realizzato, ha approfondito e descritto tutte le caratteristiche dell’intervento, valorizzandone le diverse componenti, i Comuni coinvolti e i 9 beneficiari del finanziamento.
Si tratta di un progetto che punta alla valorizzazione del patrimonio storico-artistico-culturale e ambientale come strumento per ridurre i divari territoriali e favorire la cooperazione attiva in territori di confine mediante la creazione di due arboreti - uno diffuso e uno monumentale - un percorso di Land Art con borse di studio per giovani artisti provenienti da tutto il mondo e di un museo dedicato alle opere ancora non catalogate dell’artista di religione ebraica Karl Schmid, pittore, scultore, incisore, illustratore e grafico del Novecento. Grazie alla collaborazione della fondazione Gariwo, l’arboreto diffuso ha anche l’obiettivo di potenziare il “giardino della memoria”, con la dedica di alcuni alberi ai “giusti“, ovvero a coloro che hanno “sacrificato” la loro vita a beneficio del prossimo.
Per avvicinare i giovani all’arte, inoltre, sono stati pensati quattro Spazi creatività, in siti rurali recuperati, come luoghi di attività culturale e artistica, incontro con gli artisti e i maestri artigiani. A completare il percorso artistico/ambientale, infine un percorso intermodale da lago a lago, ecocompatibile.
“Nell’ambito di questa iniziativa di cooperazione transfrontaliera tra Italia e Svizzera, finanziata dal programma Interreg 2014 - 2020, tra le varie azioni poste in essere è nato l’Arboretum Intelvi che si sviluppa all’interno di una delle aree di confine di maggiore bellezza e spettacolarità ambientale. Un luogo in cui il confine assume una valenza paesaggistica pregevole, quale balcone aperto su due laghi, di Como e di Lugano, e sulle montagne delle Alpi e del comparto prealpino. Un territorio che costituisce una testimonianza storica viva del confronto fra uomini e culture, attraverso la presenza delle trincee della Linea Cadorna, la scalinata della Dogana e i varchi nel filo spinato percorsi un tempo dagli esuli di guerra e oggi dai migranti…”
Sono parole di Ferruccio Rigola, Presidente della comunità montana Lario Intelvese, capofila del progetto per quanto riguarda l’Italia, scritte come premessa del “Quaderno di viaggio” realizzato per fornire agli utenti una brochure pratica e funzionale alla scoperta dei punti di interesse nati, recuperati e valorizzati nell’ambito di questo progetto. “L’ Arboretum Intelvi, in cui gli alberi assumono il ruolo di custodi della memoria, negli stessi luoghi dove passarono gli Ebrei in fuga e dove i Giusti di tutti i tempi, che si impegnarono per il bene dell’umanità, saranno per sempre ricordati grazie alle targhe a loro dedicate”.
Dopo varie indagini e sondaggi agli studenti e alle studentesse del loro Istituto scolastico, il Team ROAD ha constatato la scarsa conoscenza tra i giovani dell’Arboretum nato tra Italia e Svizzera, sebbene rappresenti un intervento di grande impatto soprattutto per il settore turistico, che è stato indagato dalla classe durante il percorso didattico attraverso statistiche e dati raccolti con il supporto di Istat: “Abbiamo scoperto che la Valle è poco nota tanto da non essere neppure considerata tra le principali Valli Lombarde (ai fini turistici). Le potenzialità che presenta non sono, allo stato attuale, valorizzate per favorire l’affluenza turistica e neanche per la popolazione residente”.
All’epoca del loro monitoraggio civico, all’indomani della pandemia da Covid-19 che ha inevitabilmente causato dei ritardi, l’intervento risultava finanziato al 55%. Nel 2023 il progetto, come emerge dalla scheda presente su OpenCoesione, risulta concluso.
Sarà stato l’entusiasmo degli studenti e delle studentesse a stimolare i responsabili dell’intervento?Sicuramente i ragazzi e le ragazze comasche hanno avuto un ruolo importante come cittadini attivi, perché spinti dalla volontà di portare alla luce e alla conoscenza dei più le caratteristiche di un territorio affascinante e ricco di storie da raccontare.