Pillola n. 7 - Open data sui beneficiari dei Fondi Strutturali in Europa

15/05/2014

Una nuova indagine sulla trasparenza delle liste dei beneficiari nell’Unione Europea

La disponibilità di dati e informazioni sull’utilizzo dei Fondi Strutturali si sta sempre più affermando come uno strumento fondamentale per assicurare la trasparenza della politica di Coesione e favorire la creazione di nuove opportunità economiche. La pubblicazione online delle informazioni rilevanti tramite gli open data favorisce, infatti, la realizzazione di indagini e analisi indipendenti in grado di fornire un controllo alle azioni della politica, incoraggiandone migliori risultati e la nascita di nuove forme di partecipazione attiva dei cittadini che utilizzano i dati dei progetti come base di partenza per progettare le loro azioni future.

Tuttavia, molti di questi risultati positivi richiedono che i dati pubblicati dalle Amministrazioni responsabili rispondano ai requisiti fondamentali del paradigma degli open data (dati completi, accessibili, aggiornati, processabili e in formato non proprietario) non ancora riscontrabili sui vari portali nazionali e regionali dedicati ai Fondi Strutturali.

Tale evidenza emerge da una ricerca che esplora le caratteristiche delle “liste dei beneficiari” dei Fondi Strutturali, la cui pubblicazione è richiesta per ciascun Programma Operativo dai regolamenti UE relativi alla programmazione 2007-2013 che stabiliscono anche il contenuto minimo delle liste, come la denominazione del beneficiario e l’ammontare del finanziamento. Questa ricerca è basata su un’indagine annuale (2010-2014) sui siti delle Autorità di Gestione europee  (più informazioni qui) condotta nell’ambito dell’iniziativa OpenCoesione. Il focus è sulla qualità della pubblicazione del dato, tra cui rientrano la completezza e la fruibilità delle informazioni fornite e la presenza di strumenti interattivi per agevolare l’accesso ai dati anche agli utenti non esperti.

 

A partire dall’edizione del 2014, lo studio esplora anche le “cause” e le “conseguenze” di quanto pubblicato, attraverso un questionario per le Autorità di Gestione che indaga sia gli aspetti di back office legati alla gestione interna delle informazioni, che determina la qualità dei dati disponibili, sia le attività di partecipazione civica nate a seguito della pubblicazione dei dati e quelle messe in atto per favorire le attività di ri-uso.

 

 

Nei prossimi mesi, a partire dai dati raccolti, esploreremo quindi le questioni più rilevanti e che costituiscono una sfida per la pubblicazione dei dati sull’utilizzo dei Fondi Strutturali. Questi contenuti saranno pubblicati su OpenCoesione ricorrendo anche a visualizzazioni interattive e casi studio.

 

Un’anteprima dei risultati

Ogni Programma Operativo è valutato usando 6 diversi indici, uno per ogni aspetto chiave della pubblicazione dei dati, i cui valori si basano sulla disponibilità di alcune caratteristiche target dei dati, come il formato, la completezza, la presenza di strumenti che consentono un’efficace navigazione dei dati, ecc.

 

Indici di apertura e trasparenza delle “liste dei beneficiari” dei Fondi Strutturali

 

Tutti gli indici mostrano una tendenza crescente. L’indice “Dati Finanziari”, riferito alle informazioni finanziarie fornite per ciascun progetto, utili anche per capire lo stato di avanzamento del progetto (es. il progetto è bloccato? È già concluso?), è quello più elevato, sopra il 50% dal 2012. Allo stesso modo, è positivo l’andamento che caratterizza l’indice “Contenuti”, riferito al livello di dettaglio delle informazioni pubblicate sui beneficiari dei Programmi Operativi. Questi risultati non stupiscono, considerando che molte delle variabili incluse in questi due indici sono imposte dai regolamenti dei Fondi Strutturali 2007-2013.

“Funzionalità Avanzate” e “Maschere di Ricerca” registrano invece i valori più bassi, ma anche l’incremento maggiore. Il primo indice considera la presenza di strumenti di presentazione dei dati, come grafici e mappe, il secondo fa riferimento alla disponibilità di maschere di ricerca interattive. Queste caratteristiche risultano poco diffuse in Europa ma il significativo miglioramento osservabile tra il 2010 e il 2013 riflette una crescente attenzione nei confronti della fruibilità dei dati.

L’indice “Formato” è probabilmente il più importante indicatore di trasparenza, poiché soltanto alcuni formati consentono il riuso e l’autonomo riutilizzo da parte di tutti gli utenti. Nonostante la positiva tendenza di questo indicatore, l’indagine mostra che il formato PDF è ancora il prevalente nel 2013, mentre solo il 37,8% dei Programmi Operativi Europei pubblicano i dati in formati processabili e riutilizzabili.

L’indice “Qualità” misura il grado di aggiornamento, descrizione e accessibilità dell’informazione. L’indice aumenta dal 28% nel 2010 al 37% nel 2013, dato che cresce il numero delle Amministrazioni che includono informazioni sulla data dell’ultimo aggiornamento e sempre più siti includono una versione in inglese.

In generale, si possono evidenziare dei miglioramenti nel tempo che indicano come la pressione della società civile a favore di una più elevata trasparenza, insieme agli sforzi della Commissione, degli Stati Membri e del Parlamento Europeo, abbiano portato all’adozione di un più stringente regolamento sulla pubblicazione dei dati per il ciclo di programmazione 2014-2020, e influito positivamente sul comportamento delle Autorità di Gestione negli ultimi anni.

Nonostante questi miglioramenti, molto va ancora fatto per cogliere tutti i benefici degli open data. Nei successivi report, a partire dall’analisi della situazione attuale, considereremo gli strumenti, le metodologie e le azioni che possono far sì che questo avvenga.

 

Per ulteriori informazioni di carattere generale su OpenCoesione è possibile consultare le domande frequenti (FAQ).