Data Card - Turismo lento

24/07/2020

L'Italia promuove da anni forme di turismo capaci di valorizzare il patrimonio paesaggistico, artistico e culturale diffuso in tutto il territorio nazionale. Se il 2019 è stato l'Anno del turismo lento, nel 2016 il MIBACT aveva promosso l'Anno nazionale dei cammini, contribuendo a valorizzare esperienze di viaggio a piedi lungo un reticolo di itinerari (almeno 44) lungo 15.400 km che si snoda lungo tutta la Penisola e attraversa 1.435 comuni, di cui 944 piccoli (Fondazione Symbola e IFEL-ANCI, 2020). Il 2020 avrebbe dovuto contribuire a dare visibilità e a rafforzare le ferrovie locali, con le iniziative del ministero per promuovere l'Anno del treno turistico, ma l'emergenza ha cancellato l'inaugurazione (in programma lo scorso 25 febbraio) dell'iniziativa che avrebbe visto il MIBACT operare in partnership con il Gruppo FS Italiane.

Turismo e aree interne

Il turismo è uno degli ambiti centrali per le politiche di coesione: sono 24.516 i progetti censiti all'interno del focus Attrattività turistica di OpenCoesione (i dati sono aggiornati al 30 aprile 2020). Se non è possibile individuare quanti facciano esplicito riferimento al turismo lento, è interessante focalizzarci sugli interventi in programma nei territori marginali del Paese, nell'ambito della Strategia Nazionale Aree Interne. Il capitolo "Il turismo come opportunità di sviluppo per le aree interne del paese" del XXIII Rapporto sul Turismo italiano (dati aggiornati al 30 giugno 2019) evidenzia come il 19% delle risorse che finanziano le prime 45 Strategie d'area approvate siano spese con la finalità di aumentare l’attrattività del patrimonio naturale, culturale e turistico, per circa 133 milioni di euro.

Il rapporto evidenzia anche come nel 2018 rispetto al 2017 sia stato osservato nelle aree interne del Paese un leggero aumento dei flussi turistici sia in termini di arrivi (+ 6,5%, oltre 213 mila visitatori in più) che di presenze (+2,3%, in valore assoluto quasi 300 mila pernottamenti). Sotto il profilo finanziario, si tratta di interventi programmati a valere prevalentemente sui fondi strutturali comunitari (FESR e FSE tra quelli pubblicati su OpenCoesione). Il nuovo focus Turismo-Cultura-Natura evidenzia finanziamenti di oltre 4 Miliardi di Euro per il settore Turismo, 7,6 Miliardi di Euro per il settore Cultura e 2 Miliardi per l'ambito Natura, per un totale di 13,6 Miliardi di Euro

Turismo lento - i progetti

In relazione allo slow tourism, la politica di coesione ha accolto, sostenuto e realizzato politiche di sistema e a rilevanza territoriale interregionale, come ad esempio gli interventi sui "cammini" sostenuti dal MiBACT, a seguito dell'Anno dei cammini e all'adozione del Piano Strategico di Sviluppo del Turismo 2017-2022, e attraverso il Piano Stralcio FSC Cultura e Turismo, all'insegna del turismo lento e consapevole. Tra gli interventi in corso ci sono così quelli sulle vie Francigene del Sud, tra cui c’è anche l’Appia Antica, sul Cammino di San Benedetto (tra Norcia e Subiaco) e sulla via di San Francesco. Si tratta, in molti casi, di interventi in via di realizzazione, che riguardano la manutenzione del cammino, la promozione e le infrastrutture per l’accoglienza dei pellegrini. Qui l’esempio di un intervento già realizzato dal Comune di Poggio Bustone, nel reatino, dove s’incrociano uno dei cammini francescani e quello di San Benedetto: si tratta del ripristino funzionale di una tratta lungo il Cammino di San Francesco, un intervento finanziato nell’ambito POR CRO FESR LAZIO sull’asse “Ambiente e prevenzione dei rischi”.

Per questa Data Card abbiamo selezionato 5 progetti, che offrono una panoramica di modalità diverse di espressione di un "turismo lento". Dagli itinerari cicloturistici a largo raggio al turismo urbano slow, dalla valorizzazione dell'archeologia industriale e del patrimonio storico-artistico dell'Italia minore alla ricettività all'interno dei parchi naturali.

BIKE NAT - Itinerari ciclabili per la valorizzazione del patrimonio naturale e culturale

Il progetto, con il budget complessivo del € 2.188.603,00 finanziato dal FESR nell'ambito del Programma Interreg Italia-Austria 14-20, nasce con l'obiettivo di dare una risposta concreta alle problematiche che consistono nella difficile accessibilità ad alcune destinazioni di interesse naturalistico e culturale da parte dei cicloturisti lungo la rete delle ciclovie transfrontaliere tra Italia e Austria causata da presenza di aree a rischio, barriere architettoniche, tratte a difficile percorribilità, scarsa intermodalità (bus-bici,bus-treno) e interoperabilità del traffico transfrontaliero e con la chiara necessità di miglioramento dei singoli nodi per una crescita sostenibile. Inoltre, l'intera Area viene rappresentata dalla mancanza di sviluppo di attività professionali legate al turismo in bicicletta, mentre anche i servizi a supporto supporto risultano essere ancora inadeguati.

Per rispondere a tali criticità, e in considerazione che il patrimonio naturale e culturale rappresenti un’opportunità per contribuire alla diversificazione dell’economia e al positivo sviluppo del settore turistico, nasce questo progetto che mira a valorizzare il territorio transfrontaliero potenziandone la visibilità esterna e la fruibilità fisica degli itinerari nel rispetto dell’ambiente e delle esigenze della mobilità turistica.

Partendo dall'analisi della situazione attuale in funzione dell’accessibilità ai principali luoghi di interesse, si studiano le metodologie e soluzioni per agevolarne il raggiungimento da parte degli utenti (in primo luogo dai turisti e dai ciclisti) attraverso la promozione e messa a sistema dei mezzi pubblici esistenti, nonché attraverso il miglioramento della percorribilità complessiva della Ciclovia Alpe Adria Radweg-CAAR.

Alcune tra le soluzioni studiate e proposte dal progetto consistono nell’avvio di nuovi servizi sperimentali intermodali per passeggeri, come ad esempio bici + bus dalle stazioni ferroviarie MI.CO.TRA, l’avvio di nuovi servizi bike friendly e la realizzazione di azioni comuni di promozione turistica con la predisposizione dell'apposita segnaletica comune in prossimità dei punti nevralgici della CAAR. Il capofila d’intesa con i partner Land Carinzia e i rispettivi Enti turistici competenti, contribuirà ad individuare i collegamenti con le ciclovie più importanti dell’area, per una maggior fruibilità dei beni naturali e culturali transfrontalieri.

Il progetto prevede di realizzare progetti pilota per la messa in sicurezza della CAAR, eliminando le barriere architettoniche e i punti critici presenti in un tratto in prossimità del Comune di Pontebba, mediante il riutilizzo dell’ex ferrovia Pontebbana, efficientamento dell'intermodalità e avvio di nuovi servizi orientati ad un trasporto sostenibile e a basso impatto ambientale.

VIVI 2.0 - Le vie del viandante 2.0

Il progetto, con il budget complessivo del € 1.474.252,16 finanziato dal FESR nell'ambito del Programma Interreg Italia-Svizzera 14-20, realizza un'innovazione di prodotto/servizio: la diversificazione dell'offerta turistica e la promo-commercializzazione sui mercati internazionali dell'itinerario turistico transfrontaliero "Le vie del Viandante", capitalizzando i risultati della Programmazione precedente 2007-2013. Obiettivo del progetto è il coordinamento di una rete delle imprese e la creazione di metodi stabili di collaborazione pubblico-privata, ai fini di affrontare due problemi di competitività che riguardano l'industria turistica ed in particolare le piccole aziende che ne fanno parte che si trovano in difficoltà nell'accedere ai più moderni strumenti di promozione e commercializzazione sul mercato, nonché un gestore interno dell'itinerario che lo proponga come pacchetto turistico.

Pertanto il progetto mira a raggiungere la messa sul mercato di un prodotto turistico innovativo capace di rispondere alle richieste di un mercato internazionale che chiede diversificazione e prodotti accessibili anche a persone con bisogni speciali. Il risultato sarà la base di partenza per “esportare” il prodotto “Le vie del viandante” ed elaborare delle proposte di pacchetto da vendere sui mercati europei.

Tale prodotto deve fungere da elemento attrattore a disposizione di tutte le imprese localizzate nel territorio dell’itinerario ai fini di permettere loro di articolare proposte di servizi turistici coerenti con il nuovo prodotto. Come indicatori di risultato sul target Micro e Piccole Medie Imprese si prevedono entro la fine del progetto n. 50 imprese di cui 5 lato Svizzera e 45 lato Italia in grado di formulare delle proposte valide di vacanza partendo dalle innovazioni di prodotto realizzate nell'ambito dei pacchetti tematici del progetto. Il gruppo target del progetto, le MPMI, avrà per la prima volta la possibilità di dialogare con il mercato turistico internazionale secondo gli standard che questo richiede e avranno accesso ai canali di intermediazione nei mercati internazionali, altrimenti non accessibili dai singoli, per poter offrire un servizio di accoglienza coordinato che sia adeguato agli standard richiesti da una clientela evoluta e con buone capacità di spesa.

Il progetto con la sua dimensione transfrontaliera, potrà fornire il supporto anche a una stabile collaborazione tra imprese nell’Area di intervento, in quanto la Borsa Locale e la creazione di pacchetti turistici prevedono una collaborazione tra imprese che possono presentare una proposta integrata Italo – Svizzera.

SLOW VENICE NETWORK PER UN TURISMO ETICO E SOSTENIBILE

Nel 2014 Nasce SlowVenice Network una rete tra imprese della Laguna Nord che ha l’obiettivo di proporre esperienze di viaggio in grado di selezionare e attrarre una nuova tipologia di turista, interessato a un'esperienza autentica e a basso impatto ambientale, basata sui principi dello slow tourism, tesa a spostare i flussi tradizionali turistici concentrati sulla città di Venezia verso i percorsi meno battuti. Limosa Tour Operator è capofila di SlowVenice Network, questa rete di imprese turistiche profondamente radicate nel territorio della gronda lagunare veneziana, da Chioggia al Litorale del cavallino, che insieme intendono offrire all'utente tutti gli elementi che compongono una vacanza “slow”, contraddistinta da principi di autenticità, sostenibilità e contaminazione con elementi della cultura e delle tradizioni locali, come ad esempio:

  • alloggio in strutture adatte ad ogni esigenza, ma tutte caratterizzate da una curata ospitalità e inserite in luoghi bellissimi e funzionali alla visita del territorio;

  • ristorazione tipica, legata alle tradizioni e ai prodotti locali;

  • tutto ciò che ti serve per muoverti in modo slow: imbarcazioni tradizionali o moderne e funzionali, noleggio con assistenza tecnica di biciclette per tutte le esigenze, dai bimbi agli sportivi, con soluzioni per persone con disabilità;

  • aziende agricole, fattorie didattiche, Valli da pesca, Ville Venete… luoghi dove vivere esperienze esclusive e grandi emozioni.

  • team di guide ambientali esperte del territorio e con competenze in campo educativo, per andare incontro anche alle esigenze degli ospiti più piccoli

Grazie al Bando POR FESR 2014/2020 della Regione Veneto– Azione 3.3.4, Sub-Azione B (DGR n°2221 del 23/12/2016), la rete ha realizzato investimenti materiali e immateriali tesi all’innovazione di prodotto, al miglioramento dell’offerta in ottica di sostenibilità ambientale. A fronte di €171.505 investiti dalle imprese della rete, la Regione del Veneto ha erogato €85.752,50 a fondo perduto per l'avvio, sviluppo e consolidamento di «club di prodotto» nella forma di reti di imprese. Inoltre alcuni membri della rete hanno scelto di investire in proprio coerentemente alle suddette linee guida. Infatti si sono attuati acquisti e investimenti volti a ridurre l’impatto energetico delle attività di impresa all’interno della destinazione per innovare i servizi che compongono il prodotto di rete (adozione di tecnologia ibrida per le barche, acquisto di cestini subacquei per spanti olio/carburante e marine litter). Le azioni di visibilità e promo-commercializzazione hanno anche permesso di entrare in contatto con le principali realtà istituzionali e imprenditoriali che rappresentano il turismo sostenibile a livello locale, nazionale e internazionale. I valori espressi dal Network e l’innovazione di prodotto che riesce a comunicare sono l’espressione più manifesta del brand SlowVenice con il quale vengono proposti viaggi ed escursioni a piedi, in bicicletta, in canoa e con imbarcazioni tipiche, alla scoperta di luoghi nascosti.

 

IS BIAS BECCIAS, PERCORSI E TAPPE DAI NURAGHI ALL'UNITÀ D'ITALIA - CONSORZIO I SENTIERI DEL GRANO

L’intervento, finanziato dal Programma POR FESR 2007-2013 Regione Sardegna (ASSE IV, Linea: LdA 4.2.4.c) prevede la realizzazione di percorsi avventura per praticare il nordic walking, nuovi sistemi di viabilità ciclabile e pedonale, punti informativi e nuovi collegamenti con i principali siti archeologici con l'obiettivo di promuovere il territorio e le sue specificità per strutturare un modo nuovo di fare turismo nei comuni di Escolca, Gergei, Gesico, Mandas, Selegas, Siurgus Donigala e Suelli. Attuatore del progetto è il Consorzio i sentieri del grano.

La Regione Sardegna, infatti, investe nella cura dell’ambiente naturale in un’ottica di sostenibilità di lungo periodo. Il fine è di consentire alle future generazioni di godere dello stesso patrimonio ambientale di cui noi oggi disponiamo, mediante azioni di conservazione della biodiversità e degli habitat naturali. Sperimentare nuove forme di mobilità, più rispettose per l’ambiente, è un’ottima strategia per valorizzare i beni naturali. Le piste ciclabili e pedonali vanno nella direzione di ridisegnare la mobilità regionale secondo standard più ecologici.

L'itinerario turistico "is bias beccias" si snoda tra l'alta Trexenta, la Marmilla e il Basso Sarcidano, l'area che anticamente faceva parte del cosiddetto "granaio di Roma". Al centro dell'itinerario c'è Mandas sede della stazione del trenino verde che collega la costa di Cagliari alla costa di Arbatax passando per Suelli, Gesico Selegas e Siurgus Donigala a sud e Escolca e Gergei a nord. L'itinerario della lunghezza complessiva di circa 100 km cerca di recuperare oltre che la tratta del trenino verde anche le vecchie strade "is bias beccias" individuate attraverso la cartografia del 1860 del catasto De Candia.

Il progetto prevede diversi interventi. A Selegas il recupero di un fabbricato all'interno del perimetro dell'ex area militare di "Pranu de Seuni" e la realizzazione nella stessa area di attrezzature per il turismo attivo e di un parcheggio attrezzato dell'estensione di mille metri quadrati riservato ai turisti escursionisti in partenza dalla stazione di Gesico sulla linea ferroviaria del "trenino verde". A Suelli la sistemazione della strada che conduce al pianoro di "Pranu Siara" dove si trovano diverse tombe ipogeiche, un nuraghe e la cappella votiva della "Madonna della Croce". A Siurgus Donigala la realizzazione nel bosco di Canavatzu, rilevato nel 2009 dall'ente foreste della Sardegna, a poca distanza dal lago Mulargia, di un "campo avventura". A Mandas nei locali dell'ex Monte Granatico la realizzazione di un punto di informazione turistica, con sala didattica e la sistemazione del parco che si trova dirimpetto alla stazione ferroviaria. A Gergei la sistemazione dell'area che si trova all'ingresso del paese, nei pressi del cimitero vecchio, dove sarà anche realizzato un giardino botanico con essenze locali. A Escolca la ristrutturazione della strada che conduce al parchetto della chiesa di Nostra Signora delle Grazie e la realizzazione di un nuovo impianto di illuminazione pubblica. A Gesico, l'arredo della casa padronale Dessì recentemente restaurata con il finanziamento di un altro POR. I sette comuni che fanno parte del consorzio "I sentieri del Grano" hanno una superficie complessiva di poco più di 240 kmq e circa diecimila abitanti. Hanno tutti un ricco patrimonio archeologico costituito da nuraghi, tombe dei giganti, chiese urbane e rurali e diversi edifici monumentali come la casa museo di Escolca, il museo etnografico "is lollasa de is aiaiusu" di Mandas che sono stati tutti inseriti nell'itinerario turistico "is bias beccias". Le opere che saranno realizzate con il progetto finanziato dalla regione renderanno più accoglienti i sette comuni che puntano per il loro rilancio tutte le carte sull'agricoltura di qualità, sull'allevamento e sul turismo.

VIAGGIO NELLA STORIA: CIRCUITO STORICO-ARCHEOLOGICO DELL'APPENNINO PIACENTINO

Il progetto integrato del valore complessivo di € 1.495.000,00 finanziato dal POR FESR Emilia-Romagna 14-20 Asse 5 vede come attuatori in forma associata L’Unione dei Comuni Montani dell’Alta Val d’Arda (soggetto capofila) ed il Comune di Ponte dell’Olio.

Il progetto investe tutte le aree montane dell'Emilia Romagna con l'obiettivo di lanciare delle nuove forme di sviluppo: collegare monumenti e testimonianze storico-artistiche creando un vero e proprio percorso per valorizzare in chiave turistica i territori dell’Alta Val d’Arda; mettendo in rete vere e proprie eccellenze come il Borgo medievale di Vigoleno, Castell’Arquato, il sito archeologico di Veleia Romana.
Anche l’antica Abbazia di San Salvatore di Tolla e le storiche Fornaci di Ponte dall’Olio sono oggetti dell'intervento, perché raccontano la storia e le tradizioni del territorio dall’epoca romana a quella contemporanea. A Vigoleno (comune di Vernasca) sono previsti il restauro e il consolidamento dei borghi medievali – con interventi all’Oratorio rinascimentale della Beata Vergine delle Grazie, la sistemazione dell’ostello comunale e dei percorsi turistici pedonali, mentre a Castell'Arquato si prevede il restauro del Torrione Farnese, delle Fontane del Duca oltre al recupero di un’area destinata ad ospitare manifestazioni culturali e ricreative.

Gli interventi nei siti archeologici hanno previsto a Veleia Romagna la dotazione di nuovi servizi per la visita, a cominciare da uno spazio per ospitare scolaresche e gruppi, attrezzature multimediali e un museo digitale, mentre all’Abbazia di San Salvatore di Tolla, le opere puntano alla tutela del sito e all’introduzione di servizi informativi per facilitare i visitatori.

Infine, i lavori a Ponte dell’Olio sono finalizzati al recupero e messa in sicurezza delle fornaci costruite a fine ‘800 per trasformarle in un centro museale e documentale del territorio per i turisti oltre ad ospitare un laboratorio di produzione multimediale autogestito da giovani creativi del territorio.